Potenza della laguna delle maree è un'azienda britannica che si è proposta la creazione di un ambizioso network di lagune artificiali lungo la costa del Regno Unito. L'obiettivo principale del progetto è quello di sfruttare la Energia dell'acqua di mare, una fonte di energia rinnovabile generata dal movimento delle maree. Con questa rete l'azienda spera di coprire una parte significativa della domanda energetica del Paese.
L'uso di Energia dell'acqua di mare Non è una sorpresa nel Regno Unito, le cui coste subiscono grandi variazioni del livello del mare a causa delle maree. Uno dei principali progetti già in corso è il Baia di Swansea, in Galles, dove la prima di queste lagune artificiali potrebbe fornire energia a più di 150,000 famiglie.
Perché hanno optato per le lagune artificiali e l’energia delle maree?
Uno dei motivi principali per optare per l'energia delle maree anziché per l'energia eolica è il densità dell’acqua rispetto all’aria. L'acqua del mare lo è 832 volte più denso dell’aria, il che significa che una corrente oceanica di soli 5 nodi ha un’energia cinetica maggiore di un vento di 350 km/h. Questa proprietà naturale dell’acqua fa sì che le turbine marine possano generare energia in modo più efficiente e con dimensioni ridotte rispetto alle turbine eoliche.
Per chi non ha dimestichezza con la velocità in nodi, 1 nodo corrisponde approssimativamente a 1,85 kmh, cioè una corrente oceanica di 5 nodi ha una velocità di circa 9,26 kmh, che è molto inferiore a quello delle turbine eoliche, ma con il potenziale di generare molta più energia.
Inoltre, un altro vantaggio è che il turbine di marea Sono più piccoli e hanno a operazione semplice. Mentre l’acqua della marea scorre attraverso le turbine, queste girano per generare elettricità, che viene trasportata a terra tramite cavi sottomarini.
Gli inizi e i primi passi
Il grande progetto di Potenza della laguna delle maree inizierà con un test baia di Swansea, Galles. Le acque di questa baia sono note per la loro ampia escursione delle maree, il che la rende un luogo ideale per testare questa tecnologia.
Questo progetto pilota prevederà la costruzione di un muro lungo 9,5 km, che circonderà una laguna artificiale di 11.5 km ². In questa laguna intorno 30 turbine, ciascuno con un diametro di 7,35 metropolitane. Le turbine hanno un design bidirezionale che consentirà di generare energia sia durante l'aumento che durante la diminuzione delle maree, garantendo un funzionamento continuo per quasi 14 ore al giorno.
Questo primo progetto ha la capacità di fornire energia a 155,000 case nei prossimi 120 anni. Una volta completata la costruzione, questa struttura di Swansea potrebbe essere il modello per altri cinque siti nel Regno Unito, tra cui Cardiff, Newport, Bridgwater, Somerset, Cumbria occidentale e Colwyn Bay nel Galles e in Inghilterra.
Se tutti i progetti si concretizzassero, il Regno Unito potrebbe ottenere una fornitura di fino all'8% del fabbisogno energetico totale attraverso questa fonte. Questo dato è significativo e dimostra il grande potenziale dell’energia delle maree rispetto ad altre fonti rinnovabili.
Benefici ambientali e tecnologici
Uno dei maggiori argomenti a favore di questo tipo di installazione è il suo contributo alla riduzione delle emissioni di carbonio. Poiché il Regno Unito è impegnato a ridurre la propria impronta di carbonio, questi impianti mareomotori rappresentano una fonte di elettricità pulita e coerente.
Inoltre, la struttura delle lagune potrebbe fungere da barriera per la prevenzione delle inondazioni e l’innalzamento del livello del mare, il che fornirebbe un doppio vantaggio. Allo stesso modo, la prevedibilità delle maree consente di calcolare i livelli di produzione di energia in modo più accurato, riducendo la dipendenza da fonti più instabili come il vento o la radiazione solare.
Impatto ambientale e sfide
Sebbene il progetto abbia ricevuto un grande sostegno, ci sono preoccupazioni al riguardo impatto ambientale. La costruzione di lagune artificiali, che comporta in alcune zone la creazione di barriere lunghe oltre 20 km, potrebbe avere effetti negativi sulla biodiversità e sugli ecosistemi marini.
Alcuni oppositori sostengono che queste barriere altereranno il flusso naturale delle maree e potrebbero influenzare la fauna marina, in particolare le specie che dipendono da questi flussi per migrare o nutrirsi. È stata sollevata la necessità di effettuare rigorosi studi di impatto ambientale prima di procedere con la costruzione su larga scala.
Un'altra critica è la costo finanziario del progetto. Si stima che la prima laguna di Swansea potrebbe costare circa 1.200 milioni di euro, che aumenterebbe le bollette delle famiglie britanniche di circa 34 euro all’anno per i prossimi 120 anni.
Tuttavia, i sostenitori del progetto sostengono che, sebbene il costo iniziale sia elevato, a lungo termine sarà più che compensato dalla riduzione della necessità di importare combustibili fossili e dalla riduzione dei prezzi dell’energia per le generazioni future.
In definitiva, la chiave sarà trovare un equilibrio tra la massimizzazione dei benefici energetici e la minimizzazione dei rischi ambientali e finanziari associati al progetto.
Lo sviluppo di questo sistema di lagune artificiali nel Regno Unito rappresenta un passo decisivo verso un futuro più sostenibile, anche se non sarà privo di sfide. I test e gli studi iniziali a Swansea saranno decisivi per definire la direzione che prenderà questo impegno innovativo nei confronti dell'energia delle maree.
Abbiamo bordi stradali, estuari e paludi che possono fare lo stesso effetto forse con minori costi economici ed ecologici, come nei mulini a marea. In Francia c'è stata una centrale elettrica meromotiva
Hai perfettamente ragione Emilio, ci sono cose molto più facili da fare e ovviamente a minor impatto ambientale, che ci sarà sempre.
Nel Regno Unito apparentemente vogliono fare le cose in grande, ma un'altra cosa è che possono.
Saremo alla ricerca di come si evolve il progetto e se viene realizzato o meno.
Grazie per il commento e i saluti.